Franco Prattico
“Ci portiamo disinvoltamente sul collo, chiuso in una scatoletta ossea,
il sistema più complesso che il Cosmo nella sua evoluzione abbia mai prodotto”
(F. Prattico, “Dal caos… alla coscienza”, Laterza, Bari, p. 124)
Francesco “Franco” Prattico nasce a Napoli il 29 ottobre 1929. Di estrazione borghese, la famiglia vede il deteriorarsi delle proprie condizioni economiche per la morte prematura del padre e per le restrizioni della guerra e dell’occupazione nazista. Queste esperienze porteranno presto il giovane Prattico ad aderire al Partito Comunista, frequentando anche i circoli culturali di sinistra. Qui incontra il carismatico matematico Renato Caccioppoli (1904-1959) che lo farà interessare alle questioni di scienza.
Inizia in quegli anni a collaborare con la sezione locale de L’Unità, per poi essere presto chiamato nella sede centrale di Roma. Nella Capitale Prattico conoscerà la moglie Elvira de Luca. Passa quindi per un periodo a Paese Sera dove si interessa di temi economici e sociali fino alla chiusura (1978). Dopo un breve passaggio a Le Vie Nuove e Panorama viene chiamato nei primi anni Ottanta da Eugenio Scalfari al neonato quotidiano La Repubblica. Qui inizierà la sua carriera nel giornalismo scientifico.
Prattico giornalista scientifico
Scalfari lo assegna alla redazione “scienze” assieme ai colleghi Giovanni Maria Pace e Antonio Cianciullo. Nelle centinaia di articoli scritti da Prattico riguardanti la scienza sono presenti alcuni elementi ricorrenti: l’inseparabilità della scienza dal resto della cultura e dalle questioni sociali; l’accessibilità e la duttilità nel linguaggio; l’attenzione alle necessità del lettore. I temi su cui più spesso Prattico scrive posso essere raggruppati in sei grandi categorie: paleoantropologia e ambiente; cervello e informatica; medicina e biologia; fisica ed energia; cosmologia e astronomia; matematica.
Prattico è insomma quello che l’amico e collega Pietro Greco definì un “intellettuale della Magna Grecia”.
Oltre all’attività di giornalista, Prattico pubblicherà anche sei saggi scientifici (v. sotto).
Una volta giunto all’età della pensione, Prattico continuerà a collaborare come giornalista scientifico per La Repubblica, fino alle soglie della sua morte avvenuta il 23 novembre del 2012, all’età di ottantatré anni.
Il Master alla SISSA
Sul finire degli anni ’80 Prattico fu inviato da La Repubblica a intervistare il Direttore e fondatore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, Paolo Budinich. Iniziò quindi uno stretto rapporto con lui e i suoi colleghi, da cui emerse l’idea di creare un corso per formare professionisti nel giornalismo scientifico.
Sotto la Direzione del successore di Budinich, il prof. Daniele Amati, grazie all’appoggio interno del Direttore del Laboratorio Interdisciplinare della SISSA, il Prof. Stefano Fantoni, e all’aiuto di due colleghi, il già citato Pietro Greco e il giornalista Fabio Pagan, nel 1993 l’idea si concretizzò in un ciclo di seminari per giornalisti, professionisti e scienziati.
Da allora, lungo i suoi trenta anni di vita, il Master ha cambiato più volte la sua struttura, pur tenendo come capisaldi gli insegnamenti di Prattico. Il 28 giugno 2013, in occasione delle celebrazioni per i 20 anni di attività, il Master in Comunicazione della Scienza della SISSA è stato intitolato a Franco Prattico.
Bibliografia
“Quale energia per il futuro” (Coines Edizioni, Roma, 1977);
“Dal caos… alla coscienza” (Laterza, Bari, 1989);
“La cucina di Galileo” (Edizioni Theoria, Roma, 1994);
“La tribù di Caino” (Raffaello Cortina Editore, Milano, 1995);
“La lampada di Aladino” (Di Renzo Editore, Roma 2005);
“Eva nera” (Codice Edizioni, Torino, 2007)
Per approfondire
Pietro Greco, In memoria di Franco Prattico, scienzainrete.it